1 Aprile 2023
La scuola non può ignorare gli allarmi

La scuola non può ignorare gli allarmi

Nei casi di bullismo  fare finta di niente comporta la responsabilità dell’istituto per culpa in vigilando, oltre a quella dei genitori degli autori dei fatti per culpa in educando

La scuola, nel caso in cui i genitori segnalino casi di vessazioni o abusi commessi a danno del proprio figlio, durante l’orario scolastico, è obbligata a rispondere alle richieste: fare finta di niente comporta la responsabilità dell’istituto per culpa in vigilando, oltre a quella dei genitori degli autori dei fatti per culpa in educando. La legge 71/2017 sul cyberbullismo ha inoltre alzato l’asticella dei percorsi educativi e formativi da attuare per prevenire il verificarsi di episodi durante l’orario scolastico. Girare video col cellulare è ormai un rischio prevedibile che impone quindi alla scuola maggiore sorveglianza.

Sono proprio le linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo rese note dal Miur nel mese di ottobre 2017 a precisare che «le misure di intervento che i dirigenti sono chiamati ad effettuare, qualora vengano a conoscenza di episodi di cyberbullismo, dovranno essere integrate e previste nei Regolamenti di istituto e nei patti di corresponsabilità». Ed è ancora una volta il Miur a consigliare di portare a conoscenza il nuovo regolamento anche attraverso il sito della scuola.

Mentre un ruolo importante è affidato alla peer education (articolo 4/2 della legge 71/2017 )che auspica il coinvolgimento degli studenti e degli ex studenti per facilitare il dialogo tra pari. Tutte iniziative che, se intraprese, potrebbero agevolare l’onere della prova in un eventuale contenzioso.

da Il Sole 24 Ore

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